Quando metti su un website, Webinabox.it insegna, è l’aumento delle visite organiche una delle maggiori preoccupazioni da debellare, anzi è un cruccio comune a molte imprese attive in rete. Infatti, valgono a poco gli sforzi impiegati a costruire il tuo website se poi non fai il possibile per renderlo appetibile per ogni potenziale visitatore.
Cos’è il SEO? Ripassiamo
Se stai leggendo queste pagine, non dobbiamo spiegarlo a te. Il Search Engine Optimization svolge varie funzioni, allo scopo di tenere le pagine in ordine, curare la qualità, la cadenza e magari la puntualità degli articoli inseriti e ottenere degli incrementi di visite, anche grazie a una buona indicizzazione sui motori di ricerca. Alla base di questi meccanismi c’è una serie di regole da seguire, certo, ma bisogna anche sviluppare la capacità di ottimizzare ogni operazione, nonché la tendenza a personalizzare alcuni aspetti. Impostare delle azioni mirate significa risparmiare in termini di investimenti, tempo ed energia. Di seguito alcuni consigli.
Primo: occuparsi dei contenuti
I testi che metti sul tuo sito devono contenere le keywords necessarie alle campagne in corso, è ovvio. Ma non è l’unica particolarità da applicare. Infatti, è fondamentale che le informazioni ivi incluse siano interessanti, utili, ben scritte, fluide. Ci sono dei lettori da considerare, non solo Google. Inoltre, per mantenere la freschezza delle notizie bisognerebbe aggirare ogni rischio di staticità organizzando direttamente un blog, che in qualche modo obbliga a essere dinamici. Vuol dire inserire spesso post nuovi, che aiutano a stabilire un rapporto con l’utenza, a dimostrare la tua preparazione sugli argomenti trattati e, in più, a migliorare la tua posizione in maniera davvero spontanea.
Secondo: titoli soppesati
È il caso che i nomi delle tue pagine web non superino la settantina di caratteri. Anche le parole-chiave al loro interno non dovrebbero essere più di tre, soprattutto se lunghe. Un accorgimento che si traduce nell’inequivocabile identificabilità dei contenuti proposti e, di conseguenza, in un aumento degli ingressi.
Terzo: attenzione al tag heading
È un altro strumento valido per provocare l’aumento delle visite organiche. Sapersi servire dei tag headings, ovvero i titoli della testata impiegati all’atto della formattazione, è basilare. Si adoperano in linguaggio HTML, ed è opportuno prenderci confidenza, poiché agevolano il lavoro dei motori di ricerca segnalando le parole maggiormente importanti. Queste ultime sono da distribuire proporzionatamente tra intestazione (giusto un paio), sottotitoli e paragrafi, corpus testuale. In pratica, diventano degli “indizi” che “marchiano” positivamente i vostri scritti e attirano clic.
Quarto: curare la meta-description
Quando Google et similia ti presentano l’elenco dei risultati che ha prodotto la tua ricerca, al di sotto dei link appaiono due righe di descrizione. Esse contengono un paio di keywords e una sintetica presentazione (meglio non eccedere i 150 caratteri) di ciò che troverai all’interno del sito. Si chiama meta-description, e d’ora in poi non dovrai più farne a meno quando aggiorni il tuo website.
Quinto: termini da URL
Parliamo ora dell’indirizzo del tuo sito. Chiaramente deve essere semplice da ricordare, ma non può prescindere dal contenere le parole-chiave (possibilmente in ordine di “peso”), quelle per cui ti cercheranno. Un “trucchetto” facile: separa le parole con un trattino, in modo che il sistema di ricerca le “valorizzi” (in tal senso l’underscore non va bene).
Sesto: ribattezzare le immagini
Da un punto di vista grafico le immagini sono inevitabili. Quando le carichi, però, rinominale (con le parole ancora separate da trattini): contribuiranno ad attirare i “naviganti”. Oltretutto, puoi usare con il medesimo intento gli alt-texts, ovvero keywords o frasi che illustrano la foto o il disegno.
Settimo: rimandi interni
Un sito su Internet è una realtà sfaccettata, un articolo può facilmente richiamarne un altro. Sfrutta la possibilità che ti offrono i link interni, sia per mostrare all’utente la completezza del tuo lavoro sia per invitarlo a restare sulle tue pagine. Se si affeziona, hai raggiunto un traguardo notevole.
Ottavo: a proposito delle meta-keywords
I meta-tags, facenti sempre parte dell’universo HTML, sono ancora considerati da alcuni motori di ricerca (non tutti, anche perché non sono più inclusi fra gli algoritmi per la classificazione) per valorizzare un sito. Insomma, inserirne tre, quattro o cinque contenenti delle meta-keywords può rivelarsi proficuo; val la pena di farlo.