I luoghi di lavoro della filiera produttiva sono molto pericolosi ed è per questo che la legge prevede una serie di valutazioni del rischio e la messa in opera di soluzioni per ridurlo. Oltre ai rischi per le persone fisiche ci sono altre questioni da valutare che producono conseguenze negative per l’azienda o per l’organizzazione e per l’ambiente.

Di quali rischi parliamo in concreto?

Ci riferiamo al danneggiamento dei lotti produttivi o agli sprechi di produzione come anche l’accumulo di problematiche e rallentamenti che causano l’invecchiamento precoce dei costosi macchinari.

Tutte queste problematiche riguardano in particolar modo le aziende che lavorano materiali neutri come plastiche da imballaggi, farine, fibre sintetiche o tessuti, ovvero la gran parte dei siti industriali. In queste aziende capita spesso il verificarsi di una problematica apparentemente innocua ed invisibile ma che, tuttavia, può avere ripercussioni gravissime.

Per esempio la polarizzazione dei materiali neutri sopra citati che, quando subiscono un rapido sfregamento con superfici a carica positiva o negativa come quelle dei macchinari, danno vita all’accumulo di carica elettrostatica.

Perché è necessario adottare soluzioni mirate?

Per risolvere questa problematica molte aziende installano le barre antistatiche contro gli sprechi di produzione, una soluzione che previene i gravi rischi di incendio, esplosione o di infortunio degli operatori delle macchine. Queste barre sono pensate per ionizzare l’area in cui si creano gli accumuli di carica e, quindi, vanno ad agire direttamente sulla radice del fenomeno.

Con una unica soluzione, quindi, l’azienda risolve tre problematiche originate dal medesimo fenomeno:

  1. Sicurezza dell’ambiente di lavoro
  2. Sprechi produttivi
  3. Danneggiamento dei macchinari

Dal punto di vista della sicurezza occorre ricorda che nel nostro Paese il Testo Unico di riferimento prevede una serie di meccanismi di controllo obbligatori. Le cariche elettrostatiche, di per sé innocue nella quotidianità, possono rivelarsi fatal per un operatore di macchinari.

Oltre ai concreti rischi di infortunio, esplosione ed incendio le cariche elettrostatiche danneggiano l’efficienza produttiva causando grandi quantità di sprechi di risorse materiali. Anche l’inceppamento dei macchinari, nel tempo, si ripercuote come un danno economico ingente perché le cariche elettrostatiche creano surriscaldamenti e blocchi che invecchiano le componenti prima del tempo.

Stimare il rischio per trovare soluzioni concrete

La buona prassi prevede un sopralluogo preliminare svolto da esperti in questo genere di problematiche. Per esempio nel caso delle cariche elettrostatiche la verifica in loco permette di individuare la zona di origine ed il potenziale. Questo consentirà all’esperto di valutare il tipo di soluzione da adottare specifica e mirata decidendo su luogo, quantità e grandezza delle barre ionizzanti da installare. Ci sono poi le soluzioni indirette, ovvero funzionali a ripristinare gli standard di efficienza produttiva per coprire tutte e tre le aree di rischio sopra indicate. Queste soluzioni sono da considerare come un investimento dal momento che permettono alle aziende di ritornare ai livelli di massima efficienza nel breve e medio periodo.

I ritorni su questi investimenti sono visibili soprattutto sul lungo periodo in termini di miglior gestione delle risorse materiali e rispetto ai ritorni finanziari derivanti da un ritmo di lavoro più sostenibile e più efficiente. La riduzione degli sprechi e dei rischi, in conclusione, è la macro-soluzione dalla quale derivano tutti i micro-miglioramenti della routine produttiva finalizzati a rendere più competitivo un sito produttivo.