Chiunque intenda lasciare una somma considerevole in eredità ad uno o più figli oppure alla persona, anche non di famiglia, con la quale vi siano legami affettivi importanti, può investire in uno dei nuovi strumenti assicurativi presenti oggi sul mercato. Importanti in questo senso sono le certezze offerte dalle assicurazioni vita contro il rischio morte, che consentono al firmatario del contratto di tenere al riparo i propri cari dalle altrimenti inevitabili conseguenze a livello economico della prematura
scomparsa dell'unica fonte di reddito del nucleo familiare.
Si tratta di una sorta di gruzzoletto garantito dal valore più o meno cospicuo, da corrispondere in forma graduale alla compagnia assicuratrice in base alle disponibilità concrete del risparmiatore ed alle condizioni stabilite in sede contrattuale, a futuri beneficiari del premio indicati nella polizza. Nel caso di morte del soggetto in questione oltre la data prevista come termine
finale della validità del vincolo, le somme versate non daranno luogo ad alcun diritto individuale.
I vantaggi di una simile prestazione però risultano evidenti perché una saggia programmazione del futuro, al di là di più o meno giustificabili preconcetti legati alla superstizione oppure ad esigenze momentanee di liquidità, consente di accantonare senza grandi sacrifici nel corso degli anni un patrimonio prestabilito, pari anche al doppio di un trattamento di fine rapporto o indennità di buonuscita da pensione.
Un sicuro paracadute per figli, nipoti o altri familiari (ed eventualmente di un amico o compagno di vita) al momento del bisogno evita di aggiungere la drammatica incertezza sul piano economico al forte trauma dovuto alla morte di una persona cara.
Va da sè che tale tipo di “privilegio” viene negato a chi non abbia già compiuto 65 o 70 anni e non possa considerarsi appannaggio di una vasta platea di beneficiari. Naturalmente, occorre chiarire le proprie condizioni di salute per consentire all'assicuratore di mandare avanti la pratica in presenza di tutti gli elementi necessari alla formazione regolare del premio.
Ben diverso si presenta il regime che regola l'assicurazione vita di stampo classico, non legata ad un evento traumatico entro tempi prefissati: quando si procede alla sottoscrizione di una polizza a capitalizzazione si è di fronte ad una soluzione d'investimento molto flessibile e dai mille risvolti positivi per chi sappia gestirne la formulazione e gli eventuali cambiamenti.
La quota solitamente richiesta ammonta a poche centinaia di euro annui se l'età del diretto interessato non è particolarmente avanzata, andando invece a crescere via via (senza peraltro mai raggiungere cifre di molto superiori ad una mensilità
di stipendio base da lavoratore dipendente) per gli “over” 40, 50 o 60.
Proprio in virtù della particolare natura di questo trattamento è importante anzi doveroso conoscerne a fondo le clausole scegliendo sempre, dopo aver studiato le assicurazioni vita disponibili al momento sulla piazza, la formula migliore. A tal fine occorre valutare bene i bisogni e aspettative del soggetto o delle persone che potranno riscattare un giorno il capitale accumulato in virtù di precisi diritti fissati nero su bianco dal contratto.